Lunga è la strada prima che le uve diventino un Franciacorta. I grappoli di Chardonnay e Pinot Nero, raccolti a mano e sistemati in cassette da 20 chilogrammi, arrivano al centro di spremitura dove, divisi per lotti omogenei in base a varietà, a vigneto e caratteristiche analitiche, sono collocati in presse a piatto inclinato dove avviene la spremitura delicata e progressiva.
I mosti, limpidi e fragranti, sono frazionati in quattro selezioni e dopo la decantazione a freddo svolgono la fermentazione alcolica in tini d’acciaio inox o in barrique di rovere.
Alcuni vini base, dopo la fermentazione alcolica e, raramente, malo-lattica, sono sottoposti a bâtonnage, che aggiunge struttura e ricchezza aromatica. Le basi riposano quindi in acciaio o in legno, costantemente analizzate e degustate prima dell’assemblaggio.